4 trend del 2022 (e come prepararsi)

Marco

Marco

 Il 2021 è stato per tutti una partita non meno difficile del 2020: questi 4 trend del 2022 indicano qual é la strada per un domani migliore

L’anno scorso il COVID ha segnato uno spacco, ha generato uno spartiacque, e si sente ormai spesso dire che esista un mondo “pre-COVID” e un mondo “post-COVID”. 

Ecco, noi siamo dentro ad un mondo che sta provando a rialzarsi in piedi e che spera in un domani più prospero e sereno, ma dobbiamo anche essere realisti: non sarà facile. A dircelo è il mercato e l’industria, ad esempio. C’è chi ha chiuso per sempre, chi si è trasformato in altro, chi ha rivisto completamente la propria identità e chi ha riconosciuto nelle difficoltà la chiave per evolvere. 

Non sopravvive il più forte, ma chi si adatta meglio al cambiamento, giusto? E di cambiamenti, di rivoluzioni, negli ultimi 365 giorni ce ne sono stati veramente tanti. Ho ragionato questo articolo proprio con l‘obiettivo di raccontare i trend del 2022 dando delle chiavi di lettura diverse, pratiche, utili.

Sta a noi decidere se il cambiamento sarà in meglio o meno, e un buon punto di partenza è aver chiaro, prima di tutto, quale sarà il percorso che dovremo affrontare. 

Connettiamo 4 punti per affrontare a testa alta i 4 trend del 2022.

1 – L’economia post-COVID: i soldi ci sono, mancano le teste

Le banche centrali di tutto il mondo, a partire da febbraio 2020, non hanno fatto altro che immettere liquidità nel sistema per sostenerlo nel periodo di crisi pandemica. In pratica hanno “stampato moneta” per pagare gli interventi fondamentali e il nostro PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del governo Draghi, non fa eccezione.

Ma cosa significa, questo, per tutti noi?

In primo luogo, che ci saranno sempre più attori disposti a investire, data la fortissima liquidità, ma sarà necessario “presentarsi” al meglio per attrarli. Così facendo, accedere al credito o a supporti per start-up e per ricerca e sviluppo sarà molto più semplice rispetto al passato.

Questo, tra l’altro, porterà ad uno stravolgimento oserei dire epocale. In breve tempo si passerà da un’economia nella quale è relativamente semplice trovare persone (clienti e personale), mentre è molto difficile ottenere liquidità, all’esatto contrario. In pratica, arriveranno un sacco di finanziamenti, mentre sarà una sfida trovare le persone giuste per avere quel quid in più.

Le aziende dovranno strutturarsi per fare marketing non più (e non solo) per acquisire clienti, ma anche e soprattutto per trovare dipendenti affidabili e con competenze specializzate. Per individuarli ed attrarli, quindi, lavorare sul nostro branding sarà fondamentale, così come comunicare bene l’attenzione a temi importanti quali sostenibilità, futuro e, ovviamente, lavoro

2 – Milioni di “butterfly effects”: la rivoluzione da remoto 

Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo.”.

Questa è una delle citazioni più famose del film The Butterfly Effect, ma non è un’invenzione cinematografica: già Alan Turing, il “padre” dell’informatica, aveva anticipato questo concetto nel 1950

Cosa c’entra con il nostro futuro? Chiarissimo.

La pandemia ci ha costretto a cambiare le nostre abitudini lavorative e ci ha fatto conoscere un concetto nuovo: quello dello smart working. In Larin Group, da anni fully remote company, sappiamo bene ciò di cui sto parlando. Il succo è che, in un futuro veramente prossimo, il luogo in cui vivo e quello in cui agisco (lavoro, acquisto, spendo, consumo ecc.) non saranno più necessariamente la stessa cosa.

Vivremo in un luogo, ma produrremo cambiamenti dall’altra parte del mondo – come il battito d’ali della farfalla: una rivoluzione storica che è già in atto!

Ciò che rappresenterà il vero grande ostacolo per le aziende non sarà soltanto trovare le modalità giuste per portare efficacemente lo smart working nella propria realtà, ma anche individuare il giusto mix tra reale e virtuale per creare l’ibrido perfetto. Questo a cascata influenzerà i nostri sistemi di acquisizione clienti, ed è evidente il perché: in un mondo “da remoto” raggiungere i clienti senza incontrarli fisicamente sarà un gran bel grattacapo.

Anche in questo caso il marketing, fuso con la tecnologia, avrà un ruolo di primo piano.

Pensare di convivere per anni con un nemico come il virus senza trovare soluzioni alternative agli incontri in presenza è semplicemente folle. Il futuro ci presenterà un questionario da compilare e solo chi saprà rispondere efficacemente a queste domande avrà accesso al domani:

  • Hai un sistema di generazione clienti?
  • Hai un buon posizionamento?
  • Hai un CRM?
  • L’attività del tuo marketing e del tuo sales è perfettamente integrata?

3 – La multicanalità: un obiettivo, “infinite” vie per raggiungerlo

I canali fioccano e continueranno a farlo: ormai è impossibile non notare come si siano moltiplicati nel mondo del marketing. Per un certo periodo, sono sicuro che lo ricorderai, si tendeva ad associare il termine social network con Facebook, ma oggi il social blu è solamente uno dei tanti (anche se è pur vero che buona parte dell’umanità possiede un profilo). 

Oggi essere solo su Facebook non significa raggiungere tutto il nostro pubblico: gli utenti/potenziali clienti sono praticamente ovunque, ed è anche per questo che ogni canale digitale sta implementando la propria piattaforma di advertising. Qualche nome? Spotify, Quora, TikTok, Snapchat, Twitter: tutti canali che, insomma, cercano di monetizzare grazie alla pubblicità.

Scendiamo ancora di più nel dettaglio.

Questo trend punta i riflettori su una questione molto dibattuta in ambito professionale, cioè la distinzione dei ruoli tra agenzie di comunicazione e freelance. Data la pluralità di canali è molto difficile che le agenzie avranno le competenze necessarie per dirsi specializzate, verticali, e questo segnerà una svolta

Le agenzie di marketing del domani assumeranno sempre più un ruolo di coordinamento, di impostazione strategica, indicheranno quali canali sfruttare e, quando necessario, coinvolgeranno freelance molto verticali per sfruttare nel migliore dei modi ciascuna piattaforma.

In breve? Le agenzie di marketing iper specializzate tenderanno ad essere sempre meno efficaci!

4 – Trend del 2022 e tecnologia “democratica” grazie al no-code

L’ultima rivoluzione è anche una delle più vicine. Se fino a ieri il processo di digitalizzazione richiedeva investimenti folli e tempi biblici, oggi non è più così: continuano e continueranno a nascere sempre più tool “democratici”. Cosa intendo dire? Che i programmi necessari per “fare ciò che serve” non saranno appannaggio esclusivo di chi se li può permettere, ma saranno accessibili a chiunque.

Questi software a canone mensile e basati sul numero di dipendenti (non su una soluzione one shot e uguale per tutti gli acquirenti) trasformeranno man mano il volto delle aziende: prendi Google Workspace, la suite di Google per il business. A seconda del piano scelto pagheremo una tariffa mensile basata sul numero di dipendenti: se non è “democrazia” questa…

L’altro lato della medaglia, poi, è ancora più interessante. Tra i trend del 2022 di cui stiamo parlando, questo ha un riscontro evidente nel fenomeno LC/NC, Low Code/No code. In breve, molte realtà stanno scegliendo di “costruirsi da sé” software ad hoc per soddisfare le proprie esigenze, nonostante non sappiano assolutamente nulla di programmazione. Come è possibile?

Perché è possibile creare il proprio programma aziendale con tool semplificati, che non richiedono alcuna conoscenza di linguaggi di programmazione e funzionano comunque benissimo. In futuro, quindi, lo sviluppo “classico” rimarrà in mano esclusivamente ad attività di nicchia, mentre il lavoro degli sviluppatori, in molti casi, si sposterà dal creare software al collegare software… attraverso strumenti di marketing automation (come Zapier).


Per concludere. Ho aperto questo articolo dicendo che non sarà facile affrontare le sfide del mondo post-COVID e credo che, dopo aver letto fino a qui, anche tu sarai della mia stessa opinione.

In fondo, però, tutto quello che ti ho raccontato, per quanto possa essere definito “visionario” da qualcuno, potrebbe essere riassunto in una sola frase, che è la seguente: oggi, dire marketing senza dire tecnologia è semplicemente impossibile!